…"Le raffinate, allettanti, dissacranti cadenze grafico-coloristiche costruiscono uno "spazio sociale" che da un volto esplicito alla simbologia di metamorfosi inquietanti; si svela con movenze surrealistiche del resto consuete, quel che c'è "al di là" del perbenismo consumistico"….

(dalla presentazione del Prof. A.M. Ronchi alla personale tenuta alla Galleria "Il Tridente" di Grosseto, 1973)

…"Critica alla schiacciante e costrittiva società dei consumi, cecità da essa indotta negli uomini ormai soltanto eterodiretti tecnocrati, svuotati di qualsiasi sentimento o larve capaci di recepire unicamente ciò che l'organizzazione vuole e fa passare attraverso i suoi canali di comunicazione, sono gli argomenti affrontati da Mauro Marrucci, che riunisce alla galleria "Il Tridente" una serie di lavori.
Al palese impegno dato dai contenuti si affiancano buone realizzazioni specialmente nella sezione dedicata alla grafica."

(dalla recensione di M.C. Angeli apparsa su "La Gazzetta della Meremma" di Grosseto nel Novembre 1973)

…."L'ambiente della Maremma ha predisposto Mauro Marrucci ad una pittura fortemente impegnata sul piano umano, aperta all'accoglimento di tutti quei dolorosi richiami che una condizione esistenziale individuata nelle sue sofferenze comporta. Egli cerca di cogliere dell'immagine un nodo, un nucleo, attorno al quale si dipana un discorso teso, talvolta addirittura urlante, generoso nel suo antiedonismo privo di concessioni e di compiacimenti: questo gli permette di accentrare il tema poetico in una visione sintetica oppure elaborata in profondità, dalla quale emerge concezione etica perfettamente adeguata al linguaggio espressivo usato dall'artista."

(dall'Annuario degli Artisti Visivi Italiani, Milano 1973)

"Un'interpretazione dell'attuale condizione dell'uomo e della sua schiavitù nei confronti di ciò che vincola ed osteggia il tentativo di acquisire il diritto di esistere al di fuori d'un preordinato schema, costituisce il filo conduttore della ricerca di Mauro Marrucci.
Una ricerca che affonda le sue origini in un inquietitudine ch'è divenuta sempre più ossessiva, che ha convertito in terrificante ansia anche i problemi quotidiani, che ha mostruosamente dilatato le conseguenze dei soprusi che la civiltà dei consumi ha introdotto anche nell'oasi segreta della nostra vita privata."…"La sua risposta, quella che affiora dai suoi fogli così sapientemente indotti a trasformare in un raro esempio di perfezione stilistica e di mordente linguaggio espressivo le angosce che ne opprimono lo spirito, non può essere che una." ….

(dalla presentazione del critico e storico dell'arte Mario Monteverdi alla Rassegna "15 Artisti Italiani" tenutasi presso la Galleria "Selearte Moderna" di Milano, Ottobre/Novembre 1974)

…."Chi ha seguito in questi anni la straordinaria evoluzione dell'arte Mauro Marrucci si è indubbiamente reso conto del travaglio attraverso cui il pittore, grafico, scultore toscano è passato, raggiungendo momenti di acutissima tensione e maturando un linguaggio tra i più suggestivi ed efficaci che le odierne arti figurative conoscano."….

(da appendice n° 2 dell'Annuario degli Artisti visivi Italiani, Milano 1975)

…."Un acuto senso della precarietà esistenziale sospinge a una ricerca inquieta di situazioni equivoche nelle quali la realtà acquista significati simbolici che comportano una valutazione critica della società."

(dal Catalogo della Rassegna della Pittura Italiana Oggi, Saronno, 1978)

….."Grosseto - al contrario di quanto si crede comunemente - non è, o almeno non è soltanto, una filiale dei ritardi estetici livornesi; e questa mostra di grafica e dipinti, che dello spirito critico fantastico del Marrucci hanno esemplato "le fasi più rilevanti" di una costante ricerca formale, ce ne ha dato conferma."

(recensione critica, della rivista ArteRama di Milano, del critico d'arte Dino Pasquali, sulla personale tenuta presso la Galleria "Inquadrature" di Firenze nell'anno 1979)

…."Il suo lavoro, dell'ultimo decennio, è andato sviluppandosi nella direzione di un razionale recupero dei nessi figurali specifici della psicologia della percezione, con riflessioni ed aperture critiche sugli aspetti cannotativi del "costume" contemporaneo.
Detti elementi figurali - estrapolati dall'"assurdo logico" di una cultura dell'informazione stereotipata e tendenzialmente livellatrice - sono qui restituiti a dignità morale attraverso la rielaborazione dei "valori" in chiave estetica."

(testimonianza del Critico e Storico dell'Arte Mario Monteverdi, Milano, 1987)

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Marrucci Mauro - Via Capo d'Istria, 42 - 58100 Grosseto - Tel +39 0564.457053